Piccolo edificio eretto all'angolo tra due strade, di fronte alla maestosa Villa Trento Carli, di cui costituiva in origine una dipendenza; all'esterno si presenta come un volume a pianta quadrata, con due fronti coronati da frontoni in corrispondenza delle falde del tetto. All'interno è costituito da un'unica grande sala, interamente affrescata con un complesso apparato decorativo che interessa la copertura a volta e le pareti, detta "Sala Apollinea". Nella volta un'illusiva trama architettonica disegna una sorta di padiglione aperto sulla volta celeste, all'interno della quale sono visibili le divinità planetarie e le costellazioni dello zodiaco; nell'ottagono centrale: "Eolo" o "Prometeo"; nei bracci della crociera, le "Stagioni" a monocromo giallo. Sulle pareti, specchiature marmoree alternate a semicolonne corinzie addossate a pilastri su alto zoccolo.
Ha una sottostante cantina provvista di aperture per il convogliamento dell'aria proveniente dalle grotte vicine, da cui il nome "Aeolia". Una lapide posta nella parte superiore all’esterno ricorda che – secondo la tradizione – in questi luoghi soggiornò anche Galileo Galilei.